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Lenny Bruce: l'omaggio ne La Fantastica Signora Maisel

di Sara Di Nardo //



Lenny Bruce è solitamente il primo nome che salta in mente quando si parla di stand-up comedy. Nel corso della sua brevissima carriera – cominciata a fine anni ’40 e conclusasi prematuramente nel ’66 – Lenny Bruce ha modernizzato la comicità dell’epoca, rivoluzionato la definizione di “intrattenitore” e combattuto per difendere e affermare la libertà di espressione in quanto comico e persona. Ad elevare ulteriormente lo status leggendario che circonda la sua figura è la tragicità della sua storia: tra innumerevoli arresti, problemi con la legge e una severissima dipendenza da alcol e droga, Lenny Bruce muore di overdose a soli 40 anni.


Per conoscere vita e vicissitudini del comico americano si può fare affidamento a molteplici risorse, tra cui la sua autobiografia, vari documentari disponibili online e Lenny, il biopic con uno strepitoso Dustin Hoffman. Dal 2017 ad oggi, inoltre, Lenny Bruce è un personaggio ricorrente ne La Fantastica Signora Maisel, l’ormai pluripremiata serie prodotta da Amazon. La protagonista è Midge Maisel, una giovane donna, madre e casalinga nel pieno di un divorzio, che in una coloratissima e reinventata New York City di fine anni ’50 decide – dopo essere stata lasciata dal marito – di stravolgere la propria vita intraprendendo una carriera come comico di stand-up. Ad incentivarla e supportarla in varie occasioni nel corso delle tre stagioni è proprio Lenny Bruce.


Seppur inizialmente pensato per una sola, breve comparsa nel pilot della serie, la magnetica performance di Luke Kirby – suo interprete e vincitore di un Emmy nel 2019 per questo ruolo – e la chimica palpabile con Rachel Brosnahan (la Midge Maisel della serie) hanno convinto gli sceneggiatori a rendere più frequenti le sue apparizioni. Poiché La Fantastica Signora Maisel offre un ritratto poco realistico ed assai migliorato – ma esteticamente piacevole – della realtà dell’epoca, il suo Lenny Bruce è indubbiamente lontano dalle precedenti trasposizioni cartacee e cinematografiche. L’originalità e freschezza con cui viene scritto e interpretato, tuttavia, rendono questa versione interessantissima e degna di nota.


Ne La Fantastica Signora Maisel, infatti, Lenny Bruce – divenuto ormai “Lenny” per gli spettatori – è scritto in funzione della protagonista, esistendo in quanto suo mentore ed amico. Nella prima puntata della serie è colui che spinge Midge a perseguire una carriera sul palcoscenico, innescando l’inizio dell’intera vicenda; nell’ultima puntata della seconda stagione è ciò che la convince a rischiare l’impossibile per realizzare il suo sogno. Più che un vero e proprio personaggio, quindi, Lenny Bruce diventa quasi una presenza – solitaria e malinconica – nella vita di Midge, con la quale instaura un rapporto di reciproco rispetto e ammirazione. A differenza di documentari o biopic, infatti, gli sceneggiatori prestano qui meno attenzione all’accuratezza storica e preferiscono mostrare – riuscendoci perfettamente – la persona dietro il mito, umanizzando con delicatezza un personaggio da sempre elevato a leggenda.


Della drammaticità della sua vera storia questo Lenny Bruce conserva solo qualche breve accenno, che – nascosto da una comicità irriverente – si riflette in una sottesa ma palpabile tristezza. Con il progredire delle stagioni aumenta il numero delle città in cui non gli è permesso esibirsi; ama il suo lavoro ma più volte ammette di esserne sfinito; durante i suoi spettacoli è sempre solo, prima di salire ed una volta sceso dal palco, pur esibendosi davanti ad un pubblico entusiasta e divertito. D’altro canto, la serie è attentissima a rimarcare l’importanza della sua eredità: nella maggior parte delle puntate in cui compare, Lenny si esibisce in un monologo, ognuno fedelmente replicato da vere registrazioni o performance live; Midge sottolinea in varie occasioni l’ammirazione nutrita nei suoi confronti, non solo in quanto comico ma anche e soprattutto per il suo impegno in difesa della libertà di parola.


Il Lenny della serie diventa dunque una dedica al vero Lenny Bruce. Un omaggio nostalgico a colui che ha definito un’arte, liberando la stand-up comedy da censure e restrizioni e pagandone per questo le conseguenze. Ne La Fantastica Signora Maisel, Lenny è libero dalla tragicità della sua realtà ma ne porta comunque il peso, trasformandosi in una sorta di eroe romantico, che non conosce ancora il suo destino ma – in qualche modo – lo percepisce arrivare.




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