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La svolta culturale di TikTok

Aggiornamento: 30 mag 2021

di Francesco Salvatore //


«Arrivi per sorridere e resti a bocca aperta». Suona familiare? Allora probabilmente avrete già visto la pubblicità di TikTok in TV. Forse vi sarete anche chiesti: da quando un social network ha bisogno (o interesse, dipende dai punti di vista) di pubblicizzarsi su un medium ormai quasi sorpassato come la televisione tradizionale? Una risposta parziale potrebbe essere “a partire dal lockdown”, quando le prime brevi inserzioni sono comparse sulle reti inglesi. Jana Ulaite, la responsabile marketing della start-up Bytedance (che possiede la piattaforma), ha risposto così in un’intervista su The Drum: «La televisione ci sembrava un ambiente naturale in questo momento, con le famiglie in lockdown». Più tardi, il social di origine cinese è sbarcato anche sulle nostre reti televisive, quando già le restrizioni si erano trasformate in zone rosse di estensione e durata variabile.

Sembra piuttosto che TikTok stia cercando di proiettare, negli ultimi mesi, una diversa immagine di sé, più eterogenea e matura a livello di argomenti e di fasce d’età: non a caso, Ulaite parla di «families in lockdown». La pubblicità trasmessa sulle nostre reti è eloquente: non solo famosi tiktoker di carattere comico, ma anche riprese mozzafiato che strizzano l’occhio al travel blogging, succulente inquadrature tratte da originali video-ricette e piccoli grandi atti di coscienza ambientale (e civica). La chiusura è affidata all’immagine forse più eloquente di tutte: una ripresa di spalle di un’attrice in costume vichingo sul palco di un anfiteatro che sembra essere l’Arena di Verona.

Non sorprende, allora, che TikTok abbia organizzato il #MuseumMoment in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, lo scorso 18 maggio: l’evento digitale non-stop ha coinvolto ventitré famose istituzioni culturali da tutto il mondo, accompagnando gli utenti in un viaggio tra reperti e opere d’arte. In rappresentanza dell’Italia hanno partecipato gli Uffizi di Firenze, reduci da un processo di modernizzazione digitale garantita dal nuovo direttore Eike Schmidt, che li ha portati ad essere il museo più seguito su TikTok nei primi mesi della pandemia. A fungere da traino non solo l’incredibile patrimonio artistico dei Musei fiorentini, ma anche la collaborazione con giovani creators, come nel caso della diretta organizzata a giugno 2020 con Martina Socrate (@martinasocrate).


È proprio di questi giorni, invece, l’iniziativa #tiraccontolitalia, in corrispondenza della riapertura delle nostre frontiere al turismo (interno e straniero). Sempre in bilico tra travel blogging e contenuto puramente culturale, TikTok si sta riempiendo di brevi video che raccontano chicche artistiche, segreti da viaggiatori provetti e panorami spettacolari della nostra nazione. Tra gli ambasciatori troviamo Giovanni Arena (@giovanniarena_), protagonista di una diretta insieme ad Eike Schmidt proprio lo scorso 18 maggio presso i Giardini di Boboli.

TikTok si rinnova, quindi, o quantomeno tenta di mettere in luce un aspetto differente delle proprie potenzialità, forse anche per contrastare i recenti problemi sul fronte della privacy e dell’età minima richiesta per iscriversi alla piattaforma. E se oggi l’hashtag #imparaconTikTok è un punto di riferimento per questa tipologia di contenuti di divulgazione, l’app cinese in fondo sta semplicemente raccogliendo i frutti della scommessa ormai vinta di una serie di creators che hanno trasformato una nicchia d’interesse in un mix vincente di comicità e patrimonio culturale. L’arte (e non solo) viene calata nella quotidianità, reinterpretata, dissacrata, garantendone la sopravvivenza e l’acquisizione di significati innovativi proprio grazie al nuovo contesto in cui viene inserita. Il pendolo che oscilla tra serio e faceto non resta mai fermo, affiancando la risata più immediata alla hit parade di curiosità da giocarsi con gli amici in una chiacchierata.


Ma se voleste approfondire questa “svolta culturale di TikTok” (e dei Reels di Instagram, di conseguenza), quali profili italiani dovreste seguire? La scelta è ampia e sicuramente non vi deluderà. Tra i più interessanti c’è sicuramente Chiara Lipari (@chiara_lipari), che dà vita sui nostri schermi in 16:9 ai protagonisti della mitologia greca e romana, con le loro idiosincrasie e gli innumerevoli risvolti comici; una sorta di antica commedia greca 2.0. Se siete appassionati di filosofia, non potete perdervi i contenuti di Benedetta Santini (@filosofia.e.caffeina), che riesce a catturare l’attenzione persino di chi la filosofia non l’ha mai capita (come il sottoscritto). Le curiosità cinematografiche, invece, sono il pane quotidiano di “I love storytelling” (@alessio.desanta), mentre sul versante dei tutorial di fotografia troviamo @befric.

Potremmo andare avanti all’infinito: sulla piattaforma cinese si può imparare qualche parola di una nuova lingua (l’inglese con Davide Patron e – su Instagram – con la celeberrima Norma’s Teaching), approfondire una cultura straniera attraverso il punto di vista unico di chi ne vive due contemporaneamente (@anytasher.tv per la Russia, Diletta Begali e tanti altri per l’esperienza dell’anno di studio all’estero, ma anche tante coppie miste come i celeberrimi Raissa e Momo o @samandwendy), scoprire i retroscena della vita da insegnante grazie alla nuova generazione di professori social (come Beatrice Fumagalli o @prof.nesti), imparare ricette incredibili spiegate passo passo (con la voce suadente di Diletta Secco o lo stile riconoscibilissimo di Rafael Nistor).

Una miniera d’oro, insomma, che cerca di liberarsi degli stereotipi per farsi scoprire sotto la nuova luce della divulgazione culturale del ventunesimo secolo.

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