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La resilienza dà vita al Post-it

di Camilla Lantieri //

Tutto ciò che ci circonda nasce, come sappiamo, da un’esigenza precisa e viene sviluppato attraverso un progetto ben studiato ed approfondito. In ogni caso si parte da un brief in cui si stabiliscono gli obiettivi da raggiungere e i requisiti che quel prodotto dovrà avere.


Spencer Silver cercò di seguire questa linea quando decise di realizzare l’adesivo più potente al mondo. Era un ricercatore della 3M (azienda dalla quale venne fuori il marchio Scotch) e si era proposto un traguardo ben preciso per il suo nuovo progetto: produrre una colla tanto forte da poter essere impiegata in ambito aeronautico ed ingegneristico. Nel 1968 Silver ottenne il suo collante ma fu un totale fallimento: era talmente debole da non riuscire a tenere attaccati nemmeno due fogli di carta in maniera duratura.


A questo punto intervenne un collega di Silver, Arthur Fry, il quale, cantando nel coro della chiesa, smarriva sempre gli appunti che inseriva nel suo libro dei canti. Nel 1974 ebbe l’illuminazione di utilizzare il debole adesivo progettato da Silver per uno scopo diametralmente opposto: produrre dei bloc-notes che avessero la particolarità di tenere insieme i foglietti attraverso una striscia di colla, grazie alla quale potevano essere staccati e attaccati su qualsiasi superficie più di una volta.


Nel 1978 la 3M lanciò questo nuovo prodotto con il nome di Press ‘n Peel. Attualmente conosciuto come Post-it, dopo circa quarant’anni è già diffuso in molti paesi del mondo ed utilizzato da milioni di persone.


Il Post-it, ad oggi, viene prodotto in forme e colori diversi, ma nella nostra memoria è ben impressa l’immagine del blocchetto quadrato e giallo, quel giallo canarino che lo rende distintivo. Anch’esso venne scelto in maniera accidentale, infatti i primi tentativi per testare il collante furono realizzati proprio su dei fogli gialli trovati per caso nei laboratori della 3M.

Qual è il segreto che consente a questi foglietti di essere staccati e riattaccati più volte? Silver fu geniale nel progettare l’antitesi del suo potente adesivo, in quanto ne risultò una colla composta da microsfere che, rompendosi con una leggera pressione, rilasciano la sostanza adesiva; esse, però, tendono a rompersi poco per volta: caratteristica che consente al Post-it di essere spostato su più superfici.


Nonostante l’avvento delle nuove tecnologie, di tablet e smartphone che ci consentono di scrivere, conservare e cancellare qualsiasi nota, il successo del Post-it non è tramontato: la sua immediatezza, che si riscontra sia nell’utilizzo che nella visualizzazione veloce di informazioni importanti, lo rende ineguagliabile. Al contrario, si procede verso il paradosso di riprodurre, all’interno di queste potenti macchine tecnologiche, la forma e il colore del foglietto adesivo che può essere trascinato in maniera fluida sul desktop di un computer.


Tutto ciò dimostra che un buon progetto può prendere forma anche da un errore, da un obiettivo totalmente in contrasto con quello raggiunto alla fine. La capacità di partire dal fallimento per poi adattarsi e rispondere con un’arma più forte, decretò la nascita di un potente alleato della nostra memoria.

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