di Marika Tanzi //
Cosa accadrebbe se i nostri incubi e i nostri ricordi assumessero dei contorni ben definiti, magari allestiti e messi in scena in una fotografia? È quanto accade nella serie Memories and Nightmares di Lottie Davies, artista britannica che ha dato vita a quello spazio dell’inconscio che forma l’identità e la storia di ogni essere umano.
Partendo dalle reminiscenze di alcuni suoi amici, l’autrice plasma le proprie immagini, portando alla luce quelle peculiarità individuali, quelle esperienze di vita che sono «the very beginning of our stories of our existence in the world. They are where we begin». Ciò che conta per la fotografa non è tanto il riprodurre episodi verosimili, quanto la loro capacità di fungere da base di un percorso; un percorso, un mito che crea e rende concreto il processo di formazione dell’individuo.
Davies pone l’accento sui ricordi dell’infanzia che tendono ad essere rimodellati dalla nostra mente con l’avanzare dell’età: cambiandone i connotati li rende un “ricordo nel ricordo”. Tale processo risponde all’esigenza di inserirci nel mondo, reagendo alle multiformi richieste della società, che a sua volta disciplina il nostro modo di pensare e intendere la realtà. Lo stesso grado di surrealtà lo ritroviamo negli incubi, dove ciò che rimane impresso non è la coerenza narrativa, bensì l’essenza delle sensazioni provate o magari il contorno vago di un paesaggio.
Che sia un ambiente lugubre o una situazione apparentemente composta, ogni dettaglio e ogni artificio dell’immagine converge verso una teatralità di fondo che accomuna tutta l’opera della fotografa, valida interprete della Staged Photography. Un lago ghiacciato, una stanza abbandonata coperta da un manto di neve, una piscina lussuosa circondata da innumerevoli alberi di Natale: sono solo alcuni degli scenari onirici che invadono la nostra visione, penetrando la nostra mente sotto forma di bisbigli, di messaggi da decifrare. Tuttavia, non riusciamo a comprenderli, aleggiano nell’aria senza poter essere afferrati; sono incompleti, illusori, variazioni di una realtà che non ci appartiene e per questo affascinante e straniante al tempo stesso. Un sogno ad occhi aperti, verrebbe da affermare, e come tale va osservato, con tutte le sue contraddizioni e i suoi incanti.
In fondo, non è la mente stessa un intricato crocevia di pensieri irrazionali?
Lottie Davies site: https://lottiedavies.com/
Comments