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La Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma: tra tradizione e storia

di Giulia Belfiori //


Situata sulla sommità dell’Esquilino, uno dei sette colli di Roma, Santa Maria Maggiore è una delle quattro Basiliche Papali. La storia della fondazione si presenta come un mix di tradizione e dati storici. Difatti, il Liber Pontificalis fa risalire la fondazione a Papa Liberio, il quale nel 358 sognò la Vergine che gli indicava il punto in cui sarebbe dovuta sorgere la costruzione: laddove avesse trovato la neve. Esattamente il 5 agosto nevicò sull’Esquilino e il Papa decise di costruire la chiesa chiamata proprio “Santa Maria della Neve”. Tutt’oggi il miracolo della neve viene ricordato ogni anno il 5 agosto in una funzione, con una cascata di petali bianchi provenienti dal soffitto della Cappella Paolina.






La realtà storica, però, va ben oltre la tradizione. Dopo alcuni scavi e studi effettuati sulle iscrizioni dell’arco trionfale e su quella perduta in controfacciata, si è arrivati alla conclusione che il committente fu invece Papa Sisto III (432-440), il quale aveva dedicato la basilica alla Madre di Dio. Tale titolo, infatti, era stato assegnato a Maria nel 431 d.C. in occasione del concilio di Efeso; pertanto, se la consacrazione della chiesa avvenne davvero appena due anni dopo l’inizio del pontificato di Sisto III, la progettazione e la costruzione risalirebbero al predecessore Celestino I (422-432).

La basilica come la vediamo oggi non è la rappresentazione fedele dell’originale di V secolo d.C.; difatti, fu oggetto di diversi interventi. In particolare, durante il pontificato di Niccolò IV venne aggiunto il transetto con una nuova abside decorata da mosaici di Jacopo Torriti. Le decorazioni sono perlopiù di epoca moderna, ma i mosaici della navata centrale e quelli dell’arco trionfale risalgono all’edificazione della basilica, costituendo il più importante ciclo musivo paleocristiano conservatosi a Roma.

Tra il XV e il XVIII secolo la chiesa ha subito diverse aggiunte e modifiche, tra le quali ricordiamo l’inserimento del soffitto a cassettoni, l’edificazione delle cappelle Sistina e Paolina e il rifacimento della facciata. Il campanile, il più alto di Roma (75 metri), fu costruito nel 1370 per volontà di Gregorio XI, anche se fu portato a termine grazie ai finanziamenti del cardinale d'Estouteville quasi un secolo dopo.


La Basilica Papale di S. Maria Maggiore ha un valore inestimabile: è un luogo dove arte e spiritualità si fondono. Quando si potrà tornare a viaggiare, andrà inserita nella lista delle meraviglie assolutamente da non perdersi a Roma.


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