top of page
  • Immagine del redattoreAngolo Fotografia

L’Odissea fotografica di Lee Miller

Aggiornamento: 13 apr 2020

di Marika Tanzi //


Un click, poi un altro ancora: la vita di Elizabeth “Lee” Miller si è propagata attraverso il mezzo fotografico, che ha permeato la sua intera esistenza sin dalla tenera età, quando il padre Theodore era solito ritrarla nella loro dimora americana, ponendola al centro dei suoi scatti.

Avvezza da subito all’apparecchio fotografico, inizia la sua carriera sotto i riflettori, come modella per Vogue America, il cui proprietario è lo stesso Condé Nast che - in un giorno come tanti - la salva dall’essere investita e, rimasto folgorato dalla sua elegante bellezza, le offre un contratto. Ha così inizio la sua ascesa nel mondo patinato e scintillante della moda, immortalata da fotografi del calibro di Edward Steichen e George Hoyningen-Huene.


Avida di conoscenza e curiosa osservatrice, Lee capisce ben presto di voler spegnere le luci dei flash su di sé e di mettersi lei stessa dietro l’obiettivo fotografico; così nel 1929 lascia New York alla volta di Parigi per cominciare un apprendistato con Man Ray, uno degli artisti più illustri del tempo. Da questo momento entra in contatto con gli autori surrealisti e i personaggi più in voga, sperimentando e apprendendo le più disparate tecniche fotografiche, come quella della solarizzazione, che lei ed il suo compagno applicano alle loro produzioni successive.


Il suo forte senso di indipendenza, però, comincia a rendere tesi i rapporti con Ray e le sue conoscenze maschili, le quali non riconoscono alla donna la libertà da lei tanto ricercata ed orgogliosamente esibita. Ritorna così in America nel 1933, aprendo un suo studio e dedicandosi ai ritratti e al commerciale, ritagliandosi per un po’ uno spazio solo per sé, in costante contatto con le personalità più influenti, tra cui Charlie Chaplin e altri divi del cinema americano.

Tuttavia, in lei è sempre attivo il desiderio di scoperta, di nuove emozioni, e dopo un paio d’anni passati Al Cairo con l’allora compagno Aziz Eloui Bey - un facoltoso uomo d’affari egiziano - comprende che lì non c’è più posto per lei. Trovatasi nuovamente a Parigi e conosciuto il futuro marito Roland Penrose, trascorre gli anni antecedenti la guerra in giro per l’Europa, a fare quello che la rende veramente completa: scattare fotografie.


È il 1939: scoppia la guerra. Siamo ad un punto di svolta per la sua carriera, che da lì in avanti accelera e fa maturare in lei quella caparbietà e fermezza che già negli anni precedenti l’avevano resa una donna fuori dal comune, decisa ed indipendente.

Anche stavolta non vuole rimanere indietro rispetto ai suoi colleghi uomini e, fatta richiesta all’American Army, riceve il riconoscimento per poter indossare l’uniforme e porsi in prima linea sul fronte, facendo da corrispondente di guerra per Vogue e affiancando il fotografo statunitense David Scherman, mandato dalla rivista Life.

Sono di questo periodo le sue fotografie più forti, come quelle scattate durante l’assedio di Saint-Malo, dove viene utilizzato per la prima volta in maniera massiccia il napalm, ed i vari scontri che interessarono le truppe alleate, fino alla liberazione francese e alla conseguente ritirata nazista, che permise a lei e a Scherman di documentare uno degli orrori più indicibili del ventesimo secolo: i campi di sterminio, in particolare quelli di Dachau e Buchenwald, da lei ritratti con crudele verità in scatti che verranno poi pubblicati su Vogue stesso; non senza sgomento da parte della redazione, a cui la stessa Miller telegrafa «Vi imploro di credere che è tutto vero».


Con l’anima segnata da ciò che ha visto, Lee fronteggia un’ultima volta il potere maschile dominante, e lo fa slacciandosi gli anfibi ancora macchiati del fango di Dachau ed entrando con volto consapevole nella vasca da bagno di Adolf Hitler, in una foto di Scherman divenuta iconica, che mostra simbolicamente la detersione finale di un mondo di cui sono state svelate tutte le nefandezze, il cui lezzo fatale si posa su un tappeto originariamente immacolato.



222 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page