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Il segreto della giovinezza di Brooklyn Nine-Nine

  • Immagine del redattore: Angolo Cinema
    Angolo Cinema
  • 1 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

di Beatrice Boldorini //


Gli appassionati di serie televisive sanno bene che è raro trovare un prodotto la cui qualità duri nel tempo. Nell’epoca dei servizi streaming e delle serie tv pluripremiate, è ormai normale trovare sceneggiature che a un certo punto facciano storcere il naso allo spettatore. Esistono però delle rare eccezioni e Brooklyn Nine-Nine è una di esse. La comedy americana ha scoperto il segreto della giovinezza e non l’ha mai lasciato andare; è amata da milioni di fan nel mondo, i quali dopo l’improvvisa cancellazione nel 2018 hanno contribuito a “salvarla” tramite una campagna social durata meno di 48 ore.


Prodotta da Michael Schur (Parks & Recreation, The Office US), Dan Goor e Andy Samberg (Saturday Night Live), la sit-com è ambientata nel fittizio 99esimo distretto di New York. Questa è già un’evidente premessa sull’aspetto rivoluzionario della serie: andando controcorrente rispetto alla classica visione cinematografica e televisiva della polizia americana, spesso rappresentata come corrotta o senza freni, Brooklyn 99 inserisce un aspetto comico e assurdo nella routine di chi ha a che fare ogni giorno con il crimine.


In produzione dal 2013 prima sul canale FOX e attualmente su NBC, la comedy esplora le vicissitudini personali e lavorative di nove individui molto diversi tra loro, tutti con i propri tratti distintivi. Uno dei punti più forti della serie è proprio nei personaggi, che abbattono gli stereotipi della loro immagine in ogni tipo di situazione, sorprendendo lo spettatore di continuo. Ad esempio, il sergente Terry Jeffords è interpretato da Terry Crews, ex giocatore di football ben noto per il suo aspetto imponente e muscoloso, eppure si rivela essere un uomo molto sensibile e amante dei piccoli piaceri. Oppure l’impassibile Capitano Raymond Holt (Andre Braugher), rispettato per aver fatto carriera nonostante le discriminazioni in quanto afroamericano e omosessuale, è uno dei personaggi più esilaranti quando tenta di comprendere i riferimenti alla cultura popolare dei giovani subordinati, così in contrasto con la sua distintiva rigidità.


Naturalmente anche l'aspetto comico provvede all’apprezzamento della serie. Al contrario di come spesso accade, le battute di Brooklyn 99 non hanno una vittima, né creano risate a discapito dei più deboli: sono invece frutto di una comicità positiva che usa gli aspetti identificativi dei personaggi, mettendo in una luce favorevole la loro unicità familiare allo spettatore. Per esempio, il detective Jake Peralta è noto per essere un poliziotto di talento ma immaturo: molte sue battute sono esilaranti proprio perché mostrano la sua incapacità nel prendere decisioni da adulti, rivolgendo però l'attenzione anche ai suoi miglioramenti nel tempo e insieme sfruttando la comicità espressiva tipica del suo interprete, Andy Samberg.


I fan della sit-com hanno spesso avuto modo di apprezzare anche la capacità dello show di toccare in modo diretto argomenti attuali di natura sociale, senza creare polemiche o distrarre dalle scene in cui sono inseriti con apparente casualità. Alcune delle tematiche affrontate sono l'uso improprio delle armi negli Stati Uniti, il razzismo, l'omofobia e il privilegio sociale dei bianchi. Nella serie c'è comunque spazio per episodi dedicati interamente a tali questioni: sono particolarmente degni di nota l’episodio Moo Moo (4x16), che tratta l’accanimento della polizia sugli afroamericani, e l'episodio He Said, She Said (6x08), riguardo le molestie sul posto di lavoro.


La comicità fresca ed efficace e lo sviluppo realistico dei protagonisti sono, quindi, due degli ingredienti principali per la formula del successo attualmente targato NBC. Infine, bisogna aggiungere il variegato cast di attori, che fa spesso sfoggio dell’impeccabile comic timing (l'uso di pause o velocità nel dire una battuta per renderla divertente). Oltre ai già citati, sono presenti Joel McKinnon Miller, Chelsea Peretti e Dirk Blocker, così come Melissa Fumero e Stephanie Beatriz, tra le prime latinoamericane ad essere entrambe protagoniste in una comedy. Con sei stagioni alle spalle e la settima appena terminata in America, Brooklyn 99 è uno show giovane e originale come lo era ai suoi inizi, sette anni fa. Chiunque può trovare un volto o una personalità che lo rispecchi e, dopo i venti minuti di un episodio, non rimane che apprezzare la sensazione di buonumore, chiaro sinonimo di bella televisione.


Le prime cinque stagioni di Brooklyn Nine-Nine sono disponibili su Netflix Italia.



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