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FEDELTÀ o LEALTÀ?

di Martina Di Febo //


Tra i vari fattori che determinano la solidità di un rapporto non possono mancare la fedeltà e la lealtà, aspetti legati al bagaglio di valori posseduto (e difeso) da ognuno di noi. I due concetti hanno in comune due principi fondamentali: il rispetto dell’altro e la riluttanza al tradimento. Quest’ultimo, infatti, comprometterebbe la natura del legame facendo venir meno la fiducia riposta nell’altro (nel caso della fedeltà) o il suo sentimento d’onore (nel caso della lealtà).


Nello specifico, la persona fedele è quella in grado di mantenere la parola data oppure, in termini più sentimentali, di contraccambiare in maniera costante all’amore che la unisce all’altro. Chi è fedele, quindi, si impegna a custodire la fiducia altrui con fermezza e convinzione.


La lealtà riguarda invece la capacità di vivere i rapporti coerentemente ai propri ideali, orientando in tal senso le proprie azioni. Mossa da sincerità e franchezza, la persona leale nutre una forma di rispetto incondizionato, poiché l’onore che la anima prescinde dal grado di interesse mostrato per l’altro.


Tanto la fedeltà quanto la lealtà sono qualità morali in grado di nobilitare l’essere umano, mettendo in luce la sua capacità di predisporsi (ma anche esporsi) positivamente verso il prossimo; una nobiltà che, con la giusta dose di impegno e un pizzico di dedizione, tutti possiamo permetterci.

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