top of page
  • Immagine del redattoreAngolo Scienze

Cannabis Sativa e sistema endocannabinoide

di Alice Di Giovanni //


Da anni va avanti il dibattito sulla legalizzazione della Cannabis in un tira e molla continuo; sembra che il traguardo si avvicini ma poi, inesorabilmente, si cambia direzione. Al solo sentir pronunciare questo termine, spunta un sorrisetto beffardo sul volto di molti, ammiccando all’uso più comune che se ne fa, ma in Italia l'uso della Cannabis è legale (dal 2003) sotto forma di preparazioni farmaceutiche magistrali per alleviare i disturbi di alcune gravi malattie. Cosa sappiamo effettivamente sulle sue caratteristiche e sulla sua interazione con il corpo umano?



La Cannabis o canapa è un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. Attualmente la si classifica sotto un’unica specie, Cannabis sativa, suddivisa a sua volta nelle due sottospecie Cannabis sativa subsp. Indica e Cannabis sativa subsp. Sativa. La coltivazione della cannabis ha origini antichissime, con esempi dall’età del Neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri, e interessa tutto il globo.


In quanto è una pianta psicoattiva, la Cannabis è nota per il suo uso ricreativo; infatti tra i suoi principi attivi i più importanti sono i cannabinoidi che mimano l’azione di sostanze già presenti nel nostro organismo definite endocannabinoidi. Entrambi hanno funzioni molto simili poichè influiscono sulla percezione del dolore, sul controllo motorio, sul sistema immunitario e sulla memoria, ma anche sulla regolazione dell’equilibrio energetico e su alcuni comportamenti come l’assunzione di cibo.



Gli effetti principali derivanti dall’uso di cannabis sono dovuti alla presenza della molecola: Δ9-tetraidrocannabinolo (Δ9-THC). Essa interagisce con dei recettori già presenti nel nostro corpo, detti CB1. Proprio grazie a questa molecola è stato possibile scoprire il sistema endocannabinoide del corpo umano. e i suoi recettori (CB1 e CB2); i CB1 si trovano nel sistema nervoso centrale (SNC) e nei testicoli, mentre i CB2 nel sistema immunitario e in altri tessuti.


Questa consapevolezza ha permesso di studiare gli endocannabinoidi, neuromodulatori che agiscono nel cervello. È bene specificare che tutti gli endocannabinoidi sono sintetizzati dai lipidi di membrana, caratteristica che li rende diversi nella loro struttura chimica dai fitocannabinoidi (ovvero quelli presenti nella Cannabis).


Tra gli endocannabinoidi identificati finora, troviamo N-arachidonoil-etanolamide (AEA) e 2-arachidonoil-glicerolo (2-AG). Essi sono diversi dalla molecola Δ9-THC sia per la loro struttura sia per alcune proprietà psicotrope.


La produzione di endocannabinoidi è dovuta ad un aumento di calcio intracellulare (Ca2+), che determina l’interazione di tali molecole con i recettori CB1, situati nei neuroni pre-sinaptici. Questo fa sì che ci sia una regolazione del rilascio dei neurotrasmettitori (NT), come per esempio di dopamina. Tutti i cannabinoidi sono importanti, in quanto modulano diversi processi fisiologici: sono responsabili del rilascio di citochine (molecole fondamentali, definite anche mediatori chimici dell’infiammazione), del rilassamento bronchiale e dello svuotamento gastrico.


In sostanza, il sistema endocannabinoide è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo ed è stato possibile scoprirlo soltanto grazie alle molecole presenti nella Cannabis.


Dato che Δ9-THC è capace di interagire con i recettori nel nostro corpo. l’utilizzo della Cannabis come medicinale riguarda diversi ambiti di applicazione. Vari studi scientifici hanno messo in evidenza gli effetti positivi che la Cannabis terapeutica ha su pazienti affetti da Sclerosi Multipla: è efficace nel trattare l’incontinenza della vescica, la rigidità muscolare, la spasticità, il dolore cronico e neuropatico e la qualità del sonno.


Riassumendo, i cannabinoidi sono utili nel trattamento del dolore neuropatico, per i pazienti oncologici e per la sclerosi multipla. Vengono utilizzati anche per la malattia di Huntington, caratterizzata da spasmi involontari e rigidità muscolare. La ricerca continua: il progresso dell’attività scientifica ha permesso di identificare ulteriori bersagli molecolari, che possono essere attivati o inibiti da tali molecole, mentre studi in vitro hanno come oggetto e scopo di ricerca la produzione di cannabinoidi in modo sicuro.

In foto: Cannabis (© Bogdan), Cosa sono i cannabinoidi (© FormulaSwiss).


63 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page